Il punto di vista di un imprenditore del settore sulla fiera, sulla situazione presente e sugli sviluppi futuri.
Marcello Colli è il giovane amministratore di BSVillage, una società di Reggio Emilia che si occupa di vendita on-line di materiale e componenti per piscine.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci le impressioni ricavate dalla sua visita alla appena terminata l’edizione della Fiera di Barcellona.
Come le è sembrata l’edizione appena trascorsa della Fiera di Barcellona?
La prima impressione è quella di un settore in profonda sofferenza, vista la consistente riduzione di espositori presenti. Infatti non si è riusciti a riempire due padiglioni, mentre due anni fa, quando già si era registrata una riduzione rispetto alla edizione precedente, erano tre.
A cosa è dovuta, secondo lei, questa riduzione di espositori?
Sicuramente la crisi economica in atto ha fatto si che molte aziende siano state costrette a chiudere o stiano per farlo, e che altre debbano drasticamente ridurre i costi. I costi della partecipazione alle fiere sono ancora troppo alti e oggi la resa in termini commerciali, con la “concorrenza” di internet, non è più tale da giustificarli.
La presenza di visitatori invece le è sembrata soddisfacente?
Sicuramente le dimensioni ridotte della esposizione ha fatto sì che gli espositori presenti abbiano raccolto un numero soddisfacente di contatti, anche se è sembrato che anche il numero di espositori sia in calo.
N.d.R. Il fatto che già dalla scorsa edizione la Fiera di Barcellona non abbia emanato nessun comunicato contenente i dati a chiusura della fiera è significativo del calo che indubbiamente c’è stato, sia per gli espositori che per i visitatori.
A parte questa contrazione, ha notato qualcosa di interessante o di nuovo ?
No, purtroppo non era presente nessuna novità di rilievo. Da molti, forse troppi, anni il nostro settore soffre di una scarsa innovazione. Mancano idee nuove, soluzioni tecniche innovative e valide che consentano da una parte di risparmiare e dall’altra di realizzare prodotti migliori e duraturi.
La presenza internazionale come è stata?
L’Europa era rappresentata quasi esclusivamente da Italia e Spagna, con poche ditte francesi e qualche espositore dell’Est. Molti invece gli espositori asiatici, che da tempo propongono direttamente i prodotti che già realizzano per molte aziende europee. La sensazione purtroppo è quella che sia possibile acquistare direttamente dai produttori asiatici i componenti che vengono venduti dalle ditte europee con prezzi più alti e con marchio proprio.
Insomma, pare di rilevare un quadro a tinte piuttosto fosche…
Effettivamente si, ma la ragione va ricercata in un mercato che non evolve, che fatica a comprendere le modifiche ormai strutturali alle quali è soggetto l’atteggiamento del consumatore. Siamo in un mondo economicamente rivoluzionato e bisogna prenderne atto, modificando radicalmente il proprio approccio. In questa fiera ho invece visto una fortissima resistenza a far si che tutto resti com’è, come se fosse sufficiente resistere ed attendere che passi la burrasca. E’ un atteggiamento sbagliato, a mio parere, che può portare solo a peggiorare le cose.
Fonte articolo: Rassegne Stampa di Professione Acqua