Se la questione dei permessi per le piscine interrate risulta complicata e disomogenea (in quanto il quadro normativo risulta diverso da regione a regione e da comune a comune) ancora più intricata da capire è la necesità o meno di autorizzazioni per le piscine fuori terra.
L’unica cosa certa è che un titolo edilizio sia indispensabile: non è possibile costruire una piscina senza un’approvazione. Si dovrà quindi procedere con cautela poichè la responsabilità penale del mancato permesso ricadrà su committente (futuro proprietario) e costruttore.
Ma cerchiamo di fare ordine.
Terminologia
I termini che ritroverete più spesso, in materia di normativa piscine sono: Permesso di Costruire, Denuncia Inizio Attività, Autorizzazione Edilizia.
La tipologia di permessi necessari possono variare a seconda di luogo, caratteristiche strutturali e condizione di pertinenza all’immobile principale. In base a questi fattori:
- il Permesso di Costruire è necessario quando il volume da realizzare è superiore al 20% di quello dell’edificio principale, oppure quando le norme tecniche degli strumenti urbanistici considerano gli interventi pertinenziali “interventi di nuova costruzione“, per il particolare pregio ambientale della zona.
- Quando, invece, la realizzazione della piscina può configurarsi come “intervento pertinenziale” ed il volume da realizzare non è superiore al 20% del volume dell’edificio principale, si può presentare una Denuncia Inizio Attività (D.I.A.).
- L’Autorizzazione Edilizia è attualmente caduta in disuso. Tuttavia, molti regolamenti edilizi comunali prevedono ancora una serie di “opere soggette ad Autorizzazione Edilizia”, indicandone la procedura per il rilascio.
Abbiamo già parlato in modo approfondito dei permessi necessari alla costruzione di piscine interrate, ma come cambiano le cose quando si tratta di piscine fuori terra?
In generale si è portati a pensare che, trattandosi di strutture smontabili e temporanee, che non hanno bisogno di specifici lavori edili, le piscine fuori terra non siano soggette a vincoli burocratici.
Ma è sempre vero?
Purtroppo non vi è un’unica risposta.
Permessi per l’installazione di una piscina fuori terra
Come già detto non abbiamo una norma univoca, ogni comune delibera “autonomamente” al riguardo.
Stando al Testo Unico dell’Edilizia (il documento di riferimento per la disciplina urbanistico-edilizia nazionale) “il permesso di costruire è necessario per tutti gli interventi di nuova costruzione che comportano una trasformazione edilizia e urbanistica del territorio”. Sono quindi comprese sia strutture fuori terra che interrate, nel caso in cui siano previste trasformazioni permanenti del suolo.
Inoltre, le cosidette opere minori (piscine, tettoie, gazebo, ..), cioè le strutture che per la loro funzione riportano caratteristiche di durata e funzione illimitata nel tempo, richiedono un tipo di autorizzazione in quanto vengono considerate la loro destinazione funzionale e le caratteristiche strutturali e non la destinazione proposta dal costruttore (che può descrivere i prodotti come “smontabili”).
In alcuni regolamenti sono esplicitamente citate le caratteristiche che rendono le piscine fuori terra esenti da iter specifici, per le quali non è necessario richiedere alcun permesso. In altri casi potrete trovare persino indicazioni riguardo al periodo preciso entro cui smantellare la struttura.
In altri casi ancora si parla di:
- necessità di fornire una comunicazione preventiva al Comune, accompagnata da un progetto asseverato da un tecnico che ne attesti la conformità ai piani urbanistici e al regolamento edilizio e dalla indicazione dell’impresa esecutrice, per alcuni interventi classificati come “manutenzione straordinaria” (ex: piscine fuori terra prefabbricate);
- necessità di permesso di costruire o di segnalazione certificata di inizio attività (a seconda delle normative regionali) per gli interventi classificabili come nuova costruzione (ex: piscine interrate o fuori terra di dimensioni non ridotte).
Conclusioni
La risposta quindi alla domanda iniziale, cioè quando sono necessari i permessi per una piscina fuori terra, è “dipende”.
Dipende dal luogo in cui la piscina dev’essere installata, dalle sue dimensioni e dalla necessità o meno di eseguire lavori sul suolo su cui verrà posata.
Data questa molteplicità di fonti normative la soluzione migliore, quando si è in dubbio se la piscina che si ha intenzione di acquistare necessiti di permessi o autorizzazioni, è comunque rivolgersi agli uffici tecnici del Comune di appartenenza.
Salve vorrei sapere per una piscina fuori terra ma per un locale pubblico ,esempio pizzeria dove la gente può andare bisogna chiedere o avere permessi ?
Buongiorno Alessandro, anche se si parla di una piscina fuori terra le consiglio sicuramente di informarsi presso il suo comune se siano necessari dei permessi. Trattandosi di locale pubblico è probabile che sia così in quanto ci sono numerose norme per la sicurezza.
Buonasera,
Ho inserito nel mio giardino privato posto in un condominio di 4 unità una piscina fuori terra, ho verificato con l’ufficio comunale competente, che mi ha riconfermato che per questo tipo di piscina non servono permessi comunali particolari.
Uno dei miei vicini non è affatto contento della situazione e dice che non ho agito correttamente e che andava chiesta l’autorizzazione ad ogni condomino, dice il vero? Avrei dovuto chiedere autorizzazione scritta da parte loro?
Le segnalo che il condominio, composto da sole 4 unità, non ha amministratore.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Buonasera Luca, per quanto riguarda la reazione dei suoi vicini in effetti è vero, quando si tratta di condominio e spazi comuni, per certe opere è necessaria l’autorizzazione degli altri condomini. Dipende un po’ dal contesto. In ogni caso se, al momento della richiesta in comune, ha specificato tutti i dettagli e le hanno confermato che non sono necessari permessi direi che può stare tranquillo a livello legale.
In generale sarebbe comunque consigliabile notificare il vicinato, giusto per quieto vivere. Mi auguro che non abbia vicini vendicativi 🙂
Buona sera,io purtroppo ho una vicina con una piscina esterna nel giardino che confina con il mio ma,è molto attacca a,oltre ad avere una gran quantità di acqua vicino al mio appartamento ho anche il rumore del motore x purificare l’acqua, oltretutto scarica anche l’acqua nello scarco condominiale,prima con un tubo nel buco di scarico poi ha fatto dei lavori x non far più vedere il tubo ma,sicuramente va senpre a finire nel condominio,senza aver chiesto a nessun condomino tanto meno a me che sono confinante, io per anni le ho detto che il rumore mi dava fastidio sempre gentilmente, le a un certo punto si è addirittura arrabbiata,ho provveduto ad avvisare l’amministratore è in una riunione del condominio dello scorso anno lui ci ha detto di metterci d’accordo sull’orario del funzionamento motore ma lei non lo rispetta ,ma è possibile che un condomino possa tenere tutta quella quantità di acqua vicino ad un altro appartamento e far funzionare un motore x 4 ore al giorno ???
Grazie
Buongiorno Simona, se la sua vicina ha rispettato tutte le norme del suo comune per installare la piscina allora non c’è nulla che lei possa fare se non trovare un accordo con la signora, soprattutto per la questione del rumore..