“Pratiche, economiche, silenziose: per prolungare la tua stagione di balneazione, una pompa di calore è la scelta più adatta! Questi dispositivi consentono infatti di godere della piscina anche dopo l’estate, quando le temperature si abbassano e il freddo inizia a farsi sentire.”
Questa, in linea generale, potrebbe essere la presentazione tipo di una qualsiasi pompa di calore. Effettivamente, questi dispositivi sono progettati per sfruttare al massimo la propria piscina. Il loro funzionamento, nonché l’installazione e il conseguente utilizzo, necessitano però di una spiegazione molto più approfondita. Le variabili in gioco sono diverse, gli aspetti da chiarire per acquistare consapevolmente questo tipo di prodotto sono molteplici.
Oggi siamo qui per questo. Il nostro obiettivo sarà infatti quello di fornirti consigli utili e indicazioni pratiche per sfruttare al meglio la tua pompa, evitandoti possibili false aspettative o banali errori di valutazione in cui potresti incappare.
Il funzionamento di una pompa di calore

Partiamo dalle basi. Come funziona una pompa di calore per piscina? Qual è il procedimento che sta dietro a questo tipo di dispositivi? Il riscaldamento dell’acqua della piscina avviene in due fasi ben distinte:
- la messa a regime: è la fase di primo avviamento della pompa di calore in cui la temperatura dell’acqua, prelevata dalla piscina, viene aumentata gradualmente con il passaggio attraverso la pompa di calore fino al raggiungimento del livello desiderato (set-point). Questo processo può essere piuttosto lungo e può richiedere anche diversi giorni di funzionamento continuo. Il tempo necessario può essere influenzato da diversi fattori, come la potenza della pompa, dalla temperatura esterna eccetera.
Il sistema di filtrazione e la pompa di calore dovranno lavorare insieme in questa fase. Alle volte, sarà necessario svolgere la messa a regime anche quando la pompa di calore risulta spenta per molto tempo. - fase di mantenimento: la temperatura dovrà essere tenuta costante. In questo caso, occorrerà erogare un apporto termico che risulti uguale alla quantità delle dispersioni di calore che coinvolgono la vasca.
Chiariamo subito un aspetto importante: le pompe di calore, di per sé, non producono calore. Esse utilizzano l’aria esterna già riscaldata dal sole. L’80% dell’ energia di una pompa proviene infatti da questa fonte.

L’aria esterna viene aspirata mediante un ventilatore e poi passata in un evaporatore. Il liquido refrigerante, presente in quest’ultimo, assorbe il calore dell’aria esterna, trasferendolo all’acqua della piscina. L’aria raffreddata è invece rimessa all’esterno.
Ogni pompa di calore è dotata di un pannello digitale di controllo, sul quale sarà possibile impostare la temperatura dell’acqua desiderata. Nonostante il funzionamento di questo strumento suoni piuttosto complicato (è un po’ l’inverso di quello di un frigorifero) l’installazione non prevede alcuna modifica degli impianti preesistenti.
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Funzionamento ON/OFF e Inverter
Esistono due tipi principali di pompe di calore per piscine: le pompe di calore per piscina ON/OFF e quelle Inverter.
Le prime funzionano a piena potenza costante, erogando sempre la stessa quantità di energia elettrica. Sono generalmente indicate per piscine di dimensioni più contenute.
Le pompe di calore per piscina Inverter, invece, operano a velocità variabile, adattando la loro potenza alla temperatura dell’acqua. Questo significa che, una volta avviate, lavorano a piena potenza per raggiungere il più rapidamente la temperatura desiderata, per poi ridurre la loro intensità per mantenere costante il livello di calore, riducendo così il consumo energetico complessivo. Le pompe di calore Inverter offrono quindi un maggiore risparmio energetico nel lungo periodo.
Consigli utili per l’utilizzo di una pompa di calore

Cominciamo subito con un’accortezza decisamente importante: in fase di installazione, dovrai assicurarti di garantire il giusto spazio di aerazione alla tua pompa. Considera quindi almeno 50 cm di spazio libero per la parte posteriore e laterale del tuo dispositivo, e 2,5 metri per la parte anteriore, dove si trova il ventilatore. Se la tua pompa di calore per piscina è verticale dovrai assicurarti che ci sia spazio sufficiente, circa 1,5 m, anche al di sopra.
Come abbiamo detto, al primo avviamento, la pompa dovrà svolgere la messa a regime. Ciò significa che l’acqua dovrà circolare più volte per il circuito, affinché venga riscaldata fino al raggiungimento del set-point. Tieni presente che, ad esempio, le pompe di calore di fascia prezzo media devono essere utilizzate in ambienti con temperature medie di 15 gradi. Se vivi dunque in un posto dove di notte il termometro scende vertiginosamente, rischierai di render nullo il lavoro della tua pompa.
Proprio per questo, per distinguere i vari modelli di pompe di calore presenti sul mercato (fascia bassa, media o alta), non basarti solo sul prezzo ma prendi in considerazione anche i seguenti parametri:
- Coefficiente di prestazione (COP): il COP è la misura dell’efficienza di una pompa di calore, o più in generale, di una sistema di riscaldamento o raffreddamento. Indica quanti kW/h di calore vengono prodotti rispetto all’energia elettrica consumata. Più il valore di COP è alto, più il sistema è efficiente.
- Intervallo di temperatura: si riferisce alla gamma di temperature all’interno della quale la pompa di calore può operare efficacemente. Questo intervallo è importante perché influisce sulla capacità della pompa di calore di riscaldare l’acqua della piscina in modo efficiente.
- Fascia di consumo.
- App o accessori (es. wi-fi integrato, gestione tramite app).
- Livello sonorità.
Un aspetto da tenere comunque presente è quello di non sopravvalutare questi dispositivi: una pompa di calore per piscine sarà diversa da una utilizzata per la casa. Quelle per piscina, le temperature dell’acqua non raggiungeranno quelle del rubinetto dell’acqua calda; inoltre, esse dipendono da moltissimi fattori, naturali e non prevedibili, come per esempio vento e altitudine.
Possibili errori di sistema

Un errore piuttosto comune che potrebbe attirare la tua attenzione è quello detto “di flusso”. Presente con codice diverso a seconda del modello di pompa utilizzato (solitamente segnato come “E3” o con altro codice) questo si riferisce a una possibile mancanza di flusso nel tuo dispositivo di riscaldamento. In tal caso, la maggior parte delle volte ti basterà effettuare un accorgimento sul montaggio o sulla manopola del by-pass. A seconda del tipo di collegamento, prova ad aprire o chiudere la manopola del bypass per risolvere il problema.
La dispersione del calore

Per quanto riguarda poi la dispersione del calore, è bene sottolineare come le piscine fuori terra siano più propense al processo di evaporazione rispetto alle piscine interrate. Sicuramente, il miglior modo per contenere la dispersione del calore è quello di acquistare una copertura isotermica per la tua vasca. Fa però attenzione: se i tubi che collegano la pompa di calore alla tua piscina non sono coibentati, il rischio sarà quello di incappare in una notevole dispersione del calore prodotto dal tuo dispositivo.
Per questa ragione, se stai acquistando una pompa di fascia prezzo bassa è sempre meglio sceglierne una che possa lavorare con capacità superiore (almeno del doppio) rispetto alle quantità in metri cubi d’acqua della tua vasca. Se disponi, ad esempio, di una piscina da 30 metri cubi, acquistane una con capacità di almeno 60 metri cubi, per garantire un funzionamento adeguato. Se si sale come prezzo, invece, basterà optare per un dispositivo che ti garantisca un +50% di rendimento, o un +30% per le pompe di altissima fascia.
Se vuoi prolungare la tua stagione di balneazione, ora hai tutte le informazioni che ti servono. Fa sempre riferimento al manuale di istruzione del dispositivo da te acquistato e segui i nostri consigli per sfruttare al meglio la tua pompa di calore!